STEP #28: LA SINTESI FINALE

 LA SINTESI FINALE

Durante questo percorso di qualche mese ho imparato che molto spesso si danno per scontate le proprie conoscenze, l’ordinatografo infatti non è uno strumento scientifico molto conosciuto ed attualmente usato ma possiede una storia ed una evoluzione molto particolare. 

Se si percorre il suo sviluppo storico è possibile notare come in realtà la sua evoluzione è insita negli strumenti moderni che vengono usati tutti i giorni, soprattutto da chi usa cartografia, e da chi come me è un pianificatore. 

Partendo infatti dallo "Step 01: Il nome" si osserva come esso sia “uno strumento usato per i rilevamenti topografici, ovvero per fissare sul disegno la posizione di un punto dato per mezzo delle sue coordinate”; la tua etimologia parte proprio dalla radice del suo nome, l’ordine. Questa parola è importante nella vita di tutti, tutti vogliono l’ordine perché permette di capire, osservare e di muoversi il meglio possibile, il suo significato è infatti “una disposizione funzionale e conveniente che si realizza”. Vi è però una seconda parola che compone il termine “ordinatografo”, ovvero il grafo. Quest’ultima seppur difficilmente utilizzata nel linguaggio quotidiano, in realtà è alla base di molte azioni effettuate come per esempio la scrittura e il disegno. 

Parlando proprio di disegno ed osservando l’ordinatografo come uno strumento scientifico e quindi tecnico, si può trattare la declinazione tecnico scientifica che è possibile trovare nello "Step 23: La Normativa" in cui è stato trattato il disegno tecnico e le relative norme UNI e ISO che differenziano un disegno tecnico da uno qualsiasi. 

Se si prosegue e si osserva la tecnicità intrinseca dello strumento, si possono trattare il principio fisico (Step 05) ed i brevetti (Step 17). Quest’ultimi risultano di fondamentale importanza in quanto sono stati riportati i brevetti odierni riguardanti la produzione e la modifica della cartografia; è stato quindi possibile osservare come l’ordinatografo sia presente negli strumenti odierni nella sua forma più evoluta. 

A questo proposito risulta interessante citare lo "Step 20: Il Marchio", che per sua definizione è “un segno indelebile e distinguibile dagli altri, permettendo il riconoscimento da parte di terzi”, cioè un segno, un disegno, un grafo. 
In questo step sono presenti i più grandi marchi che si prestano alla produzione e alla divulgazione di cartografia, primo tra tutti è sicuramente Google Maps che permette la visualizzazione di carte geografiche di buona parte del pianeta e, come avviene ormai già da anni, è possibile calcolare i percorsi effettuati con varie modalità di mezzi di trasporto. 

Ciò che rappresenta di più un oggetto è sicuramente l’immagine, proposta allo Step 02. In questo step sono state proposte le immagini dei due modelli di ordinatografo ad oggi conservati in buono stato presso il Museo dell’Istituto Geografico Militare a Firenze, essi sono il modello Bamberg 1 ed il modello Bamberg 2. Quest’ultimo modello è stato anche scomposto nelle sue parti unitarie e semplici, come viene mostrato nello Step 16: Anatomia, in cui sono stati individuati tre elementi: i regoli o righe, i pomelli in ottone ed infine il crocicchio. Essi risultano essere formati da ottone e acciaio, come viene spiegato nello Step 09: I materiali, in cui appunto vengono raccontate le maggiori caratteristiche di questi due elementi chimici. Il tema della chimica e della composizione unitaria dello strumento scientifico risulta essere di grande importanza, infatti a questo proposito si indica lo Step 26

Ma come si usa questo strumento? 
Dopo numerose ricerche in documenti risalenti al XIX secolo, è emerso come il funzionamento dell’ordinatografo sia tutt’altro che semplice come si può leggere dallo "Step 05: Il Principio fisico"
Inoltre è possibile risalire ai vari documenti, libri e giornali scientifici attraverso lo Step 10: I libri, in cui sono stati riportate tutte le indicazioni utili per maggiori informazioni ed una lettura più accurata dell’argomento proposto. All’interno di questo step vi è un articolo scientifico molto importante in cui emerge il costruttore Ivanchich, presente anche negli Step 08 e Step 11 assieme ad altri costruttori ed inventori. 

A tal proposito viene spontaneo citare lo "Step 04: La Scienza", in cui si esplica quale sia la scienza di pertinenza dell’ordinatografo. Esso emerge come uno strumento scientifico inerente alla topografia, in quanto utile per la produzione cartografica. 

La cartografia è presente in molti oggetti della vita quotidiana di una persona, basti pensare ai film, come anche ai fumetti e nelle pubblicità, (rispettivamente Step 12Step 21 e Step 13).

La sua immagine e la sua utilità è possibile ritrovarla in numerosi miti (Step 07) e simboli (Step 06). Viene proposto un mito molto conosciuto e significativo, il mito di Teseo in cui si racconta l’avventura di Teseo nel labirinto in cui egli si perde e si sente perso in quanto non trova la sua strada e non riesce a riconoscere elementi che gli permettano di capire dove si trovi. Il percorso, come si esplica nello step relativo, permette a Teseo di perdersi per poi ritrovarsi, cosa che permette un punto fisso su di una cartografia. Vi è un elemento, un simbolo molto conosciuto per la sua capacità di indicare la direzione, la freccia. Infatti la sua punta è riconducibile alla direzione e alla precisione, principio utilizzato per esempio anche nella bussola e di sicuro parte integrante dello strumento dell’ordinatografo, come si suggerisce nello Step 22: Il manuale d’uso, serve una punta molto sottile per indicare al meglio un punto di coordinate note sulla cartografia da produrre. 

Giunti alla fine di questo blog, si arriva allo Step 25 in cui vi mostro alcune cose personali che hanno rappresentato il mio passato e rappresentano il mio presente ed il mio futuro pieno di speranza e di voglia di conoscere ed apprezzare il mondo che ci circonda.







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